Un
vecchio contadino coglie un fiore ed è primavera nel mondo
La fonte di questa frase si trova nella Raccolta
di Rinzai: “Il pino è verde per mille anni. Un vecchio contadino
raccoglie un fiore ed è primavera nel mondo.” Il pino, anche
nella stagione più fredda, conserva il suo intenso colore verde. Il
suo colore è così persistente che lo chiamiamo sempreverde. Proprio
perché rimane verde in tutte le stagioni, il pino viene usato come
simbolo di ciò che non cambia. Ma anche se il suo colore sembra che
non cambi, l’albero stesso cambia. E’ sempre in evoluzione e
crescita; semplicemente non subisce il processo di caduta della
foglie vecchie e di rinascita delle nuove, come fanno gli alberi
decidui con il loro rinverdire stagionale.
Nei tempi antichi, i pini venivano piantati sui crinali
delle montagne allo scopo di segnare le linee di confine. I rami
robusti di questi vecchi alberi, vissuti così tanto, danno un senso
di solennità e una sensazione di lunga durata e grande stabilità,
anche se visti da lontano.
Questi vecchi pini, non è solo perché non darebbero
buona legna che non vengono tagliati. Questi vecchi pini sono come
persone anziane, che crescono in mezzo alle dure condizioni di quel
che accade attorno a loro, come le situazioni problematiche di una
vita impegnativa.
Le persone che sono vissute fino ad età avanzata
dicono: “Non bisogna essere troppo preoccupati e infastiditi dalle
cose, ma bisogna imparare a fidarsi.” Non preoccuparsi delle cose
non significa non avere uno scopo, e nemmeno vivere con noncuranza e
in maniera apatica. Queste persone hanno vissuto vite con precise
demarcazioni, osservando con chiarezza e attenzione i cambiamenti
naturali. Allo stesso modo, con i loro corpi e le loro azioni, hanno
mostrato come vivere bene alle persone che li circondano.
Il Buddha disse nel Dhammapada:
Osservate questo:
Per le persone anziane quel che è più importante è
una vita lunga, bellezza, gioia ed energia.
E’ importante mettere in evidenza le maniere corrette,
un buon comportamento e vivere secondo la nostra mente naturale.
Dobbiamo avere un profondo rispetto per chi ha una grande esperienza.
Ma la bellezza, la gioia e l’energia sono altrettanto importanti
quanto una vita lunga. Chi vive in questo modo verrà rispettato da
molte persone. Una vita lunga, cosa che pressoché tutti vorrebbero
avere, è qualcosa che è difficile pianificare e che non possiamo
decidere di produrre. Tuttavia, coloro che vivono una lunga vita
fanno sapere agli altri che vivere una lunga vita è possibile.
Dobbiamo anche prefiggerci di realizzare questi quattro
valori dati dal Buddha. Il più importante è l’energia vitale.
Anche se abbiamo competenze e abilità sociali e saggezza e siamo
famosi e molto ricchi, per essere capaci di usare tutto ciò dobbiamo
vivere una vita lunga. Chi ha vissuto per tanto tempo può dire,
dalla prospettiva di un’età di novanta anni: “Questi
cinquantenni, sessantenni, settantenni sono dei mocciosi. Solo quando
si raggiungono gli ottanta anni la vita comincia realmente.” Un
novantenne ha detto queste parole per incoraggiare i più giovani.
Per lui chi ha cinquanta o sessanta anni è ancora un novellino
acerbo. Solo dopo gli ottanta si comincia a maturare del tutto.
Tutti voi, se volete dire qualcosa sulla vita,
mettetecela tutta, con la più profonda fede dell’uomo, per
diventare almeno ottantenni. Sapendo che comincia dall’età di
ottant’anni, non puoi perderti per qualcosa di più piccolo.
Comincia dall’età di ottant’anni! Questo è il punto di vista di
un ottantenne. Questo ci dà la forza di dire: “Non perderò
tempo!” Questa è la forza e l’energia di cui parla il Buddha.
Il Buddha ha parlato anche della bellezza. Gli uomini
invecchiando possono perdere la bellezza fisica, ma le persone più
vecchie hanno una bellezza spirituale più grande. Ovviamente questa
bellezza deriva non dal vivere ma dall’attraversare sfide, dal
lasciare andare i desideri, e dal ringraziare per tutto ciò che dà
la natura. Scegliamo di abbracciare la mente più grande del Buddha e
di Dio e di sentire gratitudine per tutte le cose in quanto grazia di
Buddha. Vediamo chiaramente che è da lì che viene tutto. Da quella
incessante gratitudine e umiltà viene il profondo amore umano che
abbraccia tutto e la compassione di chi ha vissuto molto tempo. Una
persona così non conosce egoismo. Conosciamo questo sentimento di
gratitudine semplicemente stando alla presenza di persone del genere.
Vivendo senza pensieri estranei, queste persone funzionano grazie a
quella chiarezza e virtù.
La loro gioia va insieme a questo genere di bellezza.
Non possiamo diventare melanconici appena diventiamo vecchi. L’aver
avuto così tanta esperienza dovrebbe portarci una grande gioia.
Quando siamo in presenza di persone in difficoltà, dovremmo essere
capaci di portare loro abbondanza di spirito e aiutarli a realizzare
una tranquillità pacata e duratura. Quando guardiamo il viso di una
persona anziana non abbiamo nemmeno bisogno che ascolti i nostri
problemi; solo a starvi insieme ci sentiamo confortati. “Un vecchio
contadino coglie un fiore ed è primavera nel mondo.”
La mente quieta di una persona anziana è come la
primavera, e questo è lo stato mentale che ognuno vuole realizzare.
Il Buddhismo è avere fiducia e credere nelle persone. Mostriamo
rispetto per l’età avanzata e per la vita eterna, non uccidere se
non ve n’è bisogno e non affrettarsi se non ve n’è bisogno. Se
siamo puri e limpidi nei nostri pensieri e nelle nostre azioni,
allora la nostra vita sarà quella di una persona di vera virtù e
profondo carattere. Questa persona vivrà per molto tempo.
Diventeremo sempre più luminosi e manifesti e la nostra forza del
sentiero sarà sempre più chiara, poiché ormai niente ci sposterà
di qua e di là. Questa è la bellezza, l’energia e la gioia.
Se non ci attaccheremo a niente, e non saremo più mossi
di qua e di là da nulla, allora vedremo che questo corpo reale è il
corpo del Buddha, e troveremo la primavera in tutto il mondo.
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