giovedì, marzo 20, 2014

Primavera di Shodo Harada Roshi


Un vecchio contadino coglie un fiore ed è primavera nel mondo
La fonte di questa frase si trova nella Raccolta di Rinzai: “Il pino è verde per mille anni. Un vecchio contadino raccoglie un fiore ed è primavera nel mondo.” Il pino, anche nella stagione più fredda, conserva il suo intenso colore verde. Il suo colore è così persistente che lo chiamiamo sempreverde. Proprio perché rimane verde in tutte le stagioni, il pino viene usato come simbolo di ciò che non cambia. Ma anche se il suo colore sembra che non cambi, l’albero stesso cambia. E’ sempre in evoluzione e crescita; semplicemente non subisce il processo di caduta della foglie vecchie e di rinascita delle nuove, come fanno gli alberi decidui con il loro rinverdire stagionale.
Nei tempi antichi, i pini venivano piantati sui crinali delle montagne allo scopo di segnare le linee di confine. I rami robusti di questi vecchi alberi, vissuti così tanto, danno un senso di solennità e una sensazione di lunga durata e grande stabilità, anche se visti da lontano.
Questi vecchi pini, non è solo perché non darebbero buona legna che non vengono tagliati. Questi vecchi pini sono come persone anziane, che crescono in mezzo alle dure condizioni di quel che accade attorno a loro, come le situazioni problematiche di una vita impegnativa.
Le persone che sono vissute fino ad età avanzata dicono: “Non bisogna essere troppo preoccupati e infastiditi dalle cose, ma bisogna imparare a fidarsi.” Non preoccuparsi delle cose non significa non avere uno scopo, e nemmeno vivere con noncuranza e in maniera apatica. Queste persone hanno vissuto vite con precise demarcazioni, osservando con chiarezza e attenzione i cambiamenti naturali. Allo stesso modo, con i loro corpi e le loro azioni, hanno mostrato come vivere bene alle persone che li circondano.
Il Buddha disse nel Dhammapada:
Osservate questo:
Per le persone anziane quel che è più importante è una vita lunga, bellezza, gioia ed energia.
E’ importante mettere in evidenza le maniere corrette, un buon comportamento e vivere secondo la nostra mente naturale. Dobbiamo avere un profondo rispetto per chi ha una grande esperienza. Ma la bellezza, la gioia e l’energia sono altrettanto importanti quanto una vita lunga. Chi vive in questo modo verrà rispettato da molte persone. Una vita lunga, cosa che pressoché tutti vorrebbero avere, è qualcosa che è difficile pianificare e che non possiamo decidere di produrre. Tuttavia, coloro che vivono una lunga vita fanno sapere agli altri che vivere una lunga vita è possibile.
Dobbiamo anche prefiggerci di realizzare questi quattro valori dati dal Buddha. Il più importante è l’energia vitale. Anche se abbiamo competenze e abilità sociali e saggezza e siamo famosi e molto ricchi, per essere capaci di usare tutto ciò dobbiamo vivere una vita lunga. Chi ha vissuto per tanto tempo può dire, dalla prospettiva di un’età di novanta anni: “Questi cinquantenni, sessantenni, settantenni sono dei mocciosi. Solo quando si raggiungono gli ottanta anni la vita comincia realmente.” Un novantenne ha detto queste parole per incoraggiare i più giovani. Per lui chi ha cinquanta o sessanta anni è ancora un novellino acerbo. Solo dopo gli ottanta si comincia a maturare del tutto.
Tutti voi, se volete dire qualcosa sulla vita, mettetecela tutta, con la più profonda fede dell’uomo, per diventare almeno ottantenni. Sapendo che comincia dall’età di ottant’anni, non puoi perderti per qualcosa di più piccolo. Comincia dall’età di ottant’anni! Questo è il punto di vista di un ottantenne. Questo ci dà la forza di dire: “Non perderò tempo!” Questa è la forza e l’energia di cui parla il Buddha.
Il Buddha ha parlato anche della bellezza. Gli uomini invecchiando possono perdere la bellezza fisica, ma le persone più vecchie hanno una bellezza spirituale più grande. Ovviamente questa bellezza deriva non dal vivere ma dall’attraversare sfide, dal lasciare andare i desideri, e dal ringraziare per tutto ciò che dà la natura. Scegliamo di abbracciare la mente più grande del Buddha e di Dio e di sentire gratitudine per tutte le cose in quanto grazia di Buddha. Vediamo chiaramente che è da lì che viene tutto. Da quella incessante gratitudine e umiltà viene il profondo amore umano che abbraccia tutto e la compassione di chi ha vissuto molto tempo. Una persona così non conosce egoismo. Conosciamo questo sentimento di gratitudine semplicemente stando alla presenza di persone del genere. Vivendo senza pensieri estranei, queste persone funzionano grazie a quella chiarezza e virtù.
La loro gioia va insieme a questo genere di bellezza. Non possiamo diventare melanconici appena diventiamo vecchi. L’aver avuto così tanta esperienza dovrebbe portarci una grande gioia. Quando siamo in presenza di persone in difficoltà, dovremmo essere capaci di portare loro abbondanza di spirito e aiutarli a realizzare una tranquillità pacata e duratura. Quando guardiamo il viso di una persona anziana non abbiamo nemmeno bisogno che ascolti i nostri problemi; solo a starvi insieme ci sentiamo confortati. “Un vecchio contadino coglie un fiore ed è primavera nel mondo.”
La mente quieta di una persona anziana è come la primavera, e questo è lo stato mentale che ognuno vuole realizzare. Il Buddhismo è avere fiducia e credere nelle persone. Mostriamo rispetto per l’età avanzata e per la vita eterna, non uccidere se non ve n’è bisogno e non affrettarsi se non ve n’è bisogno. Se siamo puri e limpidi nei nostri pensieri e nelle nostre azioni, allora la nostra vita sarà quella di una persona di vera virtù e profondo carattere. Questa persona vivrà per molto tempo. Diventeremo sempre più luminosi e manifesti e la nostra forza del sentiero sarà sempre più chiara, poiché ormai niente ci sposterà di qua e di là. Questa è la bellezza, l’energia e la gioia.
Se non ci attaccheremo a niente, e non saremo più mossi di qua e di là da nulla, allora vedremo che questo corpo reale è il corpo del Buddha, e troveremo la primavera in tutto il mondo.



sabato, marzo 01, 2014

Domande a Shodo Harada Roshi



During sesshin meditation retreat there is samu practical work Could you give some pointers to how do samu not the work of the hands but of how to use the mind please.

Durante i ritiri di meditazione, sesshin, si fa il samu, lavoro manuale. Per piacere, può darmi qualche indicazione su come usare la mente nel fare il samu? 
January 11, 2014, 8:16 pm

When sitting in the Zendo the seated posture is a good support for your mind. Do not get fooled though by that silence. There are those who follow thoughts, those who intoxiacte themselves, those who have a good concentration at the beginning but then get weaker - there are many types of people. To really be able to sit until you forget your body in the surroundings is rarely possible. Hakuin Zenji said: The practice in daily life is worth 10.000 times then the sitting practice. You need your complete concentration to become one with the work. Yet working on concentration during samu strengthens your concentration of zazen a lot faster. To not mix in unnecessary thoughts works well. When there are other thoughts entering, it is hard to do the work well. That is why it is possible during concentration in daily work to suddenly encounter your true life energy.

Quando si siede nello Zendo la postura seduta è un buon supporto per la mente. Ma non fatevi ingannare da quel silenzio. Vi sono quelli che seguono i pensieri, quelli che si inebriano, quelli che hanno una buona concentrazione all’inizio che poi si indebolisce – ci sono molti tipi di persone. Essere realmente capaci di sedere fino a dimenticare il corpo nell’ambiente è possibile raramente. Hakuin Zenji disse: “La pratica nella vita quotidiana vale 10.000 volte la pratica seduta. Hai bisogno di una concentrazione completa per diventare uno con il lavoro. Quindi lavorare sulla concentrazione durante il samu rinforza la tua concentrazione in zazen molto più velocemente. Non invischiarsi in pensieri non necessari funziona bene. Quando entrano pensieri estranei è difficile lavorare bene. Per questo è possibile durante la concentrazione nel lavoro quotidiano incontrare la propria energia vitale vera.


In one sesshin I attended there were only two required sanzen. The first and the last. In home practice there is no sanzen. What are your thoughts on this?

In una sesshin a cui ho partecipato c’erano solo due sanzen a richiesta. Il primo e l’ultimo. Nella pratica a casa non c’è il sanzen. Qual è la sua opinione su questo argomento? 
January 11, 2014, 3:03 pm

Sanzen is a mirror that is reflecting you. Actually everything in this world is your mirror. That is why we ask: Who sees? Who hears? Who stands? Who sits? It is this world outside that constantly is teaching us who we are. Don´t get used by the idea of these being only objects. In this way you are constantly doing sanzen.

Sanzen è uno specchio che ti riflette. In realtà ogni cosa nel mondo è il vostro specchio. Per questo ci chiediamo: Chi vede? Chi sente? Chi sta? Chi siede? E’ il mondo esterno che ci insegna costantemente chi siamo. Non abituatevi all’idea che siano solo oggetti. In questo modo state facendo costantemente sanzen.


I have suffered with anxiety and panic attacks for many years...mostly the situations i fear never happen but i cant stop worrying Is it safe to do basic meditation if you have such mind problems? I don't want to make things worse.

Soffro di ansia e attacchi di panico da molti anni … per lo più le situazioni di cui ho paura non si avverano, ma non posso fare a meno di preoccuparmi. E’ sicuro fare la meditazione di base se si hanno questi problemi mentali? Non vorrei peggiorare le cose.
January 8, 2014, 9:16 pm

If you do not want to make your condition worse, rather than sitting zazen for a long time, it would be best to do "one breath zazen". Letting go of the tension in your shoulders, chest, arms, diaphragm, even if it feels a bit difficult at the beginning, to exhale to the point where you feel that you cannot exhale further. Practice exhaling. If you can exhale to the very end of your breath, you will feel how your head becomes more and more empty, free from unsettling feelings.

Se non vuoi peggiore la tua condizione, piuttosto che sedere in zazen per un lungo periodo, sarebbe meglio fare “zazen di un respiro”. Lascia andare la tensione delle spalle, del petto, delle braccia, del diaframma, anche se sembra un tantino difficile all’inizio, espira fino al punto in cui senti di non potere espirare oltre. Pratica l’espirazione. Se puoi espirare fino alla fine del tuo respiro, sentirai come la tua testa diventa sempre più vuota, libera da sensazioni inquietanti. 


What is the best way to quieten the mind during zazen? Thoughts just drive you crazy at times. Please advise.

Qual è il miglior modo per calmare la mente durante zazen? A volte i pensieri ci fanno impazzire. Mi può dare un consiglio?
January 3, 2014, 3:21 pm

In daily life we live a life based on thoughts. That is why we constantly think in the midst of our busy life. And then when we sit, it is as if we concentrate on creating even more thoughts. To cut those, isn´t that zazen ? If you pay attention to them, they are overwhelming and there is no end to them. Yet sitting and seeing how overwhelming they can be at times, if you decide it gets too much and give up, that is the end to this. So concentrate on your breathing, feel your actual breathing. To not pay attention to the thoughts is correct zazen. You cannot sit half thinking half breathing. You need to put your life on the line, or else you are wasting your time. From the top of your head to the ground under your feet, you need to throw all of it into your concentration. Like Shido Muman Zenji said: "While being alive to die and to die completely and then everything you do is good." Please keep repeating this to yourself and I pray for your continued efforts.

Nella vita quotidiana viviamo un’esistenza basata sui pensieri. Ecco perché pensiamo costantemente durante la nostra vita indaffarata. Poi quando ci sediamo, è come se ci concentrassimo a produrre ancora più pensieri. Tagliarli, non è questo zazen? Se vi presti attenzione, i pensieri ti sopraffanno e non finiscono più. Invece sedendo e osservando come possano essere soverchianti a volte, se decidi che è troppo e li lasci perdere, questo è il modo di porvi fine. Concentrati sul tuo respiro, senti il tuo vero respiro. Non prestare attenzione ai pensieri è zazen corretto. Non puoi sedere metà pensando e metà respirando. Hai bisogno di mettere in riga la tua vita, altrimenti stai perdendo tempo. Dalla cima della testa fino a terra sotto i tuoi piedi, devi infilare tutto dentro la tua concentrazione. Come disse Shido Muman Zenji: “Morire mentre si è vivi e morire completamente, allora qualunque cosa farai sarà buona.” Per piacere continuate a ripetervi questa cosa e io pregherò che voi continuiate i vostri sforzi.


Since meeting you and experiencing a Sesshin for the first time I haven't been able to adjust to my life in society. I used to have doubts but I know I'm here to awaken. I know If i commit to becoming a monk it will be the rest of my life. How do I find the strength to leave my family forever?

Da quando l’ho incontrata e ho fatto la mia prima esperienza di una Sesshin non sono stato capace di adeguare la mia vita nella società. Sono abituato ad avere dubbi, ma so che sono qui per risvegliarmi. So che se prendo l’impegno di diventare monaco sarà per il resto della mia vita. Come posso trovare la forza di lasciare la mia famiglia per sempre?
December 30, 2013, 6:40 pm

People have karmic chances in their life. These karmic conditions are not something that ties us down, but we also cannot ignore them. It is the meeting between people. The most important point on the Buddha´s path is to not ignore reality, meaning that you cannot destroy the karmic chance which was given to you. But rather look, how can you use this karmic situation in the best possible way for awakening, for that you need to make efforts. Not throwing your family away, but supporting your family, and at the same time making your path and wish for awakening reality. There was the lay practitioner Hokoji, who became awakened with his whole family. In the same way you can make efforts to support your family on their path of realization and work on your own at the same time.

Le persone hanno situazioni karmiche nelle loro vite. Queste condizioni karmiche non ci tengono legati mani e piedi, ma non possiamo ignorarle. E’ l’incontro tra le persone. Il punto più importante lungo il sentiero di Buddha è non ignorare la realtà, il che significa che non puoi distruggere le situazioni karmiche che ti sono state date. Ma piuttosto guardare come usare la situazione karmica nel miglior modo possibile per ottenere il risveglio, dovi impegnarti in questa direzione. Non gettare via la tua famiglia, ma supportarla, e nello stesso tempo fare il tuo percorso e sperare nel risveglio nella realtà. Ci fu un praticante laico, Hokoji, che ebbe il risveglio con tutta la sua famiglia. Allo stesso modo puoi fare lo sforzo di supportare la tua famigliam, lungo il suo percorso di realizzazione, e contemporaneamente lavorare sul tuo.


In the good article on Keisaku on this site it is written 'to not allow anyone to be sitting in a half hearted manner.' and 'This circuit is the best time to correct untidy postures.' When and how shall a Keisaku person interfere with half hearted sitting or untidy position?

Nel bell'articolo sul Keisaku pubblicato su questo sito vi è scritto "non permettere a nessuno di stare seduto in maniera svogliata" e " questo giro è il momento miglioe per correggere posture scomposte". Quando e come può il keisaku interferire con sedute svogliate o posizioni scomposte?
December 29, 2013, 1:33 pm

In a Zen dojo this is clearly decided: When the person carrying the Keisaku - Junkei - is doing the first quick walking round, during this time the posture can be corrected. If the back is not straight and slumped backwards, the Keisaku can be placed behind the person´s back in order to help straighten it. Often when sitting long hours, one is not aware of one´s posture anymore. During the actual round of zazen when walking slowly with the Keisaku, a touch with the Keisaku on one shoulder can remind the person to return to intensity in sitting and not sitting half heartedly.

Questa cosa, in un dojo Zen, è stabilita chiaramente: Quando la persona che porta il Keisaku - Junkei - fa il primo giro veloce, in questo momento può essere corretta la postura. Se la schiena non è dritta ed è curvata all'indietro, per aiutare la persona a raddrizzarla, il Keisaku può essere posto dietro la sua schiena. Spesso, quando si sta seduti per lunghe ore, non si è più consapevoli della propria postura. Durante l'effettivo giro di zazen nel camminare lentamente con il keisaku, un tocco con il keisaku su una spalla può ricordare alla persona di tornare alla concentrazione della seduta e non sedere svogliatamente.


What is the mind in Zen and what is it's connection to the brain? Is the mind more than the brain and does the mind continue after brain death ?

Cos’è la mente nello Zen e qual è la sua connessione con il cervello? La mente è al di sopra del cervello e la mente sopravvive alla morte del cervello? 
December 28, 2013, 1:07 pm

We all have a physical body. Our brain is in our head. In order to make decisions, we use our brain cell activity. That is why the brain is part of the physical body. Yet if we are asked to show where our mind is, our enlightened or unenlightened mind, we don´t know how to respond. The mind expresses itself through the physical body, yet that is not where it actually can be found. When we are sad, tears roll down our face. That is because a sad situation stimulated our body and nervous system and the result are those tears. When we get upset, our nervous system gets triggered and our face becomes red, our muscles harden. Yet when we cool down, nothing of these expressions remain. Our mind had no form, that is the true expression of mind, being without form. 
Our mind without form does not die even when our brain dies. Something that is of form, all that is of form, will eventually die. Yet something that is not born, that does not have a form, also will not decay and die. From the olden days, philosophy and religion were the way to express this mind. God and the devil are two sides of our mind. The 6th Patriarch after Bodhidharuma when hearing these words from a sutra became enlightened: "While residing nowhere constantly expressing freely" Our mind has no form. When filled with joy, we express our joy. When sad we feel sadness. Yet when that state is gone, nothing remains. If we have too many thoughts, we easily get confused by them. If we continue that state of too many extraneous thoughts, then even our body can be effected and can become sick. Yet even then our mind of no form does not get sick. Zazen is the practice of letting go all unnecessary thoughts, so that we do not attract sickness to our physical body. 

Tutti abbiamo un corpo fisico. Il cervello è nella nostra testa. Per prendere decisioni usiamo l’attività delle nostre cellule cerebrali. Questo perché il cervello fa parte del nostro corpo fisico. Eppure se ci chiedono di mostrare dov’è la nostra mente, sia essa illuminata o non, non sappiamo cosa rispondere. La mente si esprime attraverso il corpo fisico, tuttavia non è lì che la possiamo trovare. Quando siamo tristi le lacrime scorrono sul nostro viso. Questo perché una situazione triste stimola il corpo e il sistema nervoso e il risultato sono quelle lacrime. Quando siamo contrariati il nostro sistema nervoso si innesca e ci diventa il viso rosso, i muscoli si irrigidiscono. Invece quando ci calmiamo non resta nessuna di quelle espressioni.  La nostra mente non ha una forma, questa è la vera forma della mente, essere senza forma.
La nostra mente senza forma non muore nemmeno quando il nostro cervello muore. Una cosa che ha forma, tutto quel che ha forma, alla fine muore. Di contro una cosa che non è nata, che non ha una forma, non si deteriorerà e non morirà. Dai tempi più antichi la filosofia e la religione sono stati i mezzi per esprimere questa mente. Dio e il diavolo sono le due facce della nostra mente. Il Sesto Patriarca dopo Bodhidharma non appena sentì queste parole da un sutra divenne illuminato: “Nel risiedere in nessun posto costantemente ci si esprime senza limiti” La nostra mente non ha forma. Se piena di gioia, esprime gioia. Quando è triste proviamo tristezza. E quando la tristezza va via, non resta niente. Se abbiamo troppi pensieri estranei, allora anche il nostro corpo ne può risentire e ammalarsi. Ma anche in quel caso la nostra mente senza forma non si ammalerà. Zazen è la pratica di lasciare andare tutti i pensieri non necessari, in modo da non attirare malattie sul nostro corpo fisico.


Can I practice with one of my own urgent life questions as a koan? For instance What is reality? What is life? or What am I? Should I focus on one particular question or can the words change naturally?

Posso praticare una delle mie domande esistenziali come un koan? Per esempio Cos’è la realta? Cos’è la vita? Cosa sono io? Dovrei focalizzare una domanda in particolare o le parole possono cambiare spontaneamente? 
December 28, 2013, 1:06 pm

Using your life questions as a mantra, your personal koan, the words can change naturally, but do keep your focus on the main question behind all of these questions: WHO is it who perceives these questions? WHO is it who is asking ? From there your mind can truly open.

Usando le tue domande esistenziali come un mantra, il tuo koan personale, le parole cambiano naturalmente, ma tieni l’attenzione sulla domanda principale che sta dietro queste domande: CHI percepisce queste domande? CHI le sta formulando? Da lì la tua mente può aprirsi veramente.


During zazen I can hardly keep the look low. What would you recommend?

Durante zazen ho difficoltà a tenere lo sguardo basso. Cosa può suggerirmi?
December 19, 2013, 8:00 pm

During zazen we look about 1 meter in front of us on the floor, since this is the view which settles us the most, when we can look 50% outside and 50% inside. This is the best way to practice sine we also want to be able to move from our settled state of mind when we have to work in daily life. When we look straight ahead, we perceive too much of the outer world, and thus it is more difficult to enter samadhi. It does help though especially when tired to look straight ahead, and when you can keep your inner eye on your tanden at the same time, you should also be able to concentrate well and sit good zazen.
Durante zazen guardiamo il pavimento davanti a noi a circa un metro di distanza, poiché è questa la visuale che ci stabilizza meglio, quando possiamo guardare 50% fuori e 50% dentro. Questo è il miglior modo di praticare se vogliamo anche essere capaci di muoverci dallo stato mentale stabilizzato dello zazen, nel momento in cui dobbiamo lavorare nella vita quotidiana. Quando guardiamo dritto davanti a noi, percepiamo troppe cose dal mondo esterno, e così è più difficile entrare in samadhi. Sebbene guardare dritto e allo stesso tempo mantenere l'occhio interno sul tanden aiuti molto, specialmente quando si è stanchi, si dovrebbe anche essere capaci di concentrarsi bene e sedere un buon zazen.
I'm 22. From one point of view it seems my life is normal average. I love people around me. Love to make them smile to feel and touch new things around me. But sometimes it's not enough. I get tired very quickly. and my biggest problem is that I love people but I cannot feel it.

Ho ventidue anni. Da un certo punto di vista sembra che la mia vita sia nella media. Amo la gente attorno a me. Mi piace farla sorridere e sentire e toccare nuove cose intorno a me.  Ma a volte non è abbastanza. Mi stanco molto presto e il mio problema più grande è che amo la gente ma non riesco a sentirla.
December 14, 2013, 3:31 pm

When we truly love something or someone, we have thrown ourselves away and have become one with the other. As long as we still hold onto the distinctions between ourselves and someone, it is not true love. Loving flowers, I become the flower. Loving astrology, I become the moon. A parent loves their child, feeling one with them. A teacher loves his students and thus can become the mind of the student. The purer we can become in our love for others, forgetting ourselves, the more our love can grow in depth and width. The love between a couple, but also the love for those who walk the same path as we do, love for humanity as well. The Buddha would love all living beings, grasses, trees. Love is the path to awaken to our true life energy, since love is the source of wisdom. There is nothing but love and wisdom that truly matters in our lives.
Quanto amiamo qualcosa o qualcuno veramente, abbiamo gettato via noi stessi e siamo diventati uno con l’altro. Finché manteniamo la distinzione tra noi stessi e l’altro, non è vero amore. Amo un fiore, divento un fiore. Amo l’astrologia, divento la luna. Un genitore ama i figli sentendosi uno con loro. Un insegnante ama i suoi allievi e così può diventare la mente dell’allievo. Più puri diventiamo nell’amore per gli altri, dimenticando noi stessi, più il nostro amore può crescere in profondità e vastità. L’amore tra una coppia, ma anche l’amore per chi fa il nostro stesso percorso, come l’amore per l’umanità. Il Buddha amò tutti gli esseri viventi, prati, alberi. L’amore è il sentiero per il risveglio alla nostra vera energia vitale, poiché l’amore è la fonte della saggezza. Non c’è niente che veramente conti nelle nostre vite se non l’amore e la saggezza.
Is it possible to meet my true self without a Master ?

E’ possible incontrare in mio vero sè senza un Maestro?
December 1, 2013, 4:57 pm

Even if there is a teacher, the original mind is your own.The teacher is like the farmer raising vegetables. The farmer can support the vegetables, but from the strength of each seed, the vegetable sprouts forth. In this era people are poisoned by too much stimulation from the outside world, and it has become extremely difficult to concentrate one pointedly. Like in a comedy, we are searching yet not able to meet our true self. That is why especially now it is important to have a teacher point out to you where to place your focus.
Anche se c’è un maestro, la mente originaria è propria. Il maestro è come un contadino che coltiva ortaggi. Il contadino può aiutare gli ortaggi, ma è dalla forza di ciascun seme che germoglia l’ortaggio. In questa epoca la gente è avvelenata da troppi stimoli dal mondo esterno, ed è diventato estremamente difficoltoso concentrarsi in maniera significativa. Come in una commedia, stiamo cercando ma non siamo capaci di incontrare il nostro vero sé. Per questo, specialmente adesso, è importante avere un maestro che ti indichi su cosa porre l’attenzione.