domenica, luglio 27, 2014

Non-Pensiero 9 Luglio2014 - di Shodo Harada Roshi

Una mente sana, naturalmente libera dalle fissazioni è come uno specchio. Non c’è niente nello specchio finché non appare un oggetto che vi si riflette e niente rimane una volta che l’oggetto stesso si allontana. L’oggetto non aggiunge niente allo specchio quando arriva e non gli sottrae niente quando va via. non importa che oggetto sia, non lascia lo specchio né più pulito né più sporco. La percezione immediata della “mente diretta” è simile a questo. La coscienza funziona in questo modo solo quando è in uno stato di vera consapevolezza, aperta alla sua verità interiore.
La mente in questo stato è libera della compulsione a pensare, ma questo non significa che non pensi. Spesso questo punto è frainteso. Spegnere il processo mentale e basta non è altro che una specie di blackout mentale. Qualche volta gli studenti vengono da me e mi dicono: “Non sto pensando!”. Questo va bene se la mente è arrivata naturalmente ad uno stato di riposo nell’immobilità, ma se il processo del pensiero è stato semplicemente soppresso questo non rappresenta niente di più di una cancellazione del sé ed un estinguersi della luce della coscienza e non è di nessuna utilità nella vita di ogni giorno.
E’ possibile naturalmente fermare il pensiero ordinario attraverso la pratica della concentrazione intensa mentre si è seduti in meditazione, come un funambolo che si focalizza solo su quello che sta facendo mentre è sulla corda ma ritorna al suo modo ordinario di pensare una volta che questa azione è finita. La pratica Zen di questo tipo è falsa, conduce ad una specie di vita divisa dove la mente è zittita durante zazen ed autorizzata a vagare per il resto del tempo. Così facendo i due aspetti della vita non saranno in relazione, con la pratica che non funziona fuori dei confini della sala di meditazione.
Zazen non è una soppressione concentrata del pensiero ma piuttosto una consapevolezza così aperta che non rimane presa dalle idee e che non ha bisogno di pensare quando il pensiero non è necessario. Nel suo stato naturale di coscienza la mente fluisce come l’acqua e come l’ acqua se ristagna va a male. Il pensiero analitico può essere necessario quando si considera qualcosa da un punto di vista accademico, ma nella vita di ogni giorno generalmente porta fuori strada.
Piuttosto che cercare di sopprimere il modo ordinario di pensare della mente, il pensiero abitudinario deve essere ridirezionato in modo che la mente cessi di correre dietro l’attività mentale che naturalmente risale dalla coscienza. Come diceva il Maestro Zen Rinzai: “ Non continuare quei pensieri che si sono già presentati e non lasciare presentarsi quelli che ancora non l’ hanno fatto. Questo sarà per te più valido di dieci anni di pellegrinaggi”.