Il 20 Marzo è il giorno di Haru Higan, è la cerimonia dell' inizio della primavera e della commemorazione dei nostri avi.
Higan significa “l'altra sponda”, questa non può essere trovata in nessun luogo se non nella nostra mente. L'altra sponda è il Satori.
Il Satori è il posto dove abbiamo bisogno di andare, per questo pratichiamo Zazen. Quando non abbiamo un corpo come i nostri avi morti, siamo liberi dall'ego, siamo nel Satori.
L'ego si manifesta quando abbiamo un corpo. Attraverso la pratica possiamo dimenticare il corpo e in quell'istante entrare nella mente del Satori. Quando siamo seduti in Zazen, quando spolveriamo, quando puliamo, quando -per un momento- dimentichiamo noi stessi, proprio in quel momento siamo tutt'uno con i nostri avi, con il Buddha.
Possiamo usare il Sussokan, un Mantra per entrare in questo stato mentale. La mente si scioglie unendosi con tutto.
E dopo questa esperienza, dopo essere stati seduti in Zazen, siamo profondamente colmi di gratitudine e cantiamo il Sutra del Cuore per ringraziare i nostri avi. Non c'è bisogno di nominarli tutti. È sufficiente tenerli a mente.
In questo giorno dell'Equinozio di Primavera, facciamo esperienza della via di mezzo, metà nella luce e metà nell'oscurità.
Siccome ne vediamo solo metà, vediamo solo la vita e non vediamo la morte, vediamo solo la luce e non la notte, questo è il motivo per il quale diventiamo confusi.
Ritorniamo a quella mente del Satori in questo giorno, sentendo i nostri avi profondamente nella nostra mente.
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