giovedì, marzo 20, 2014

Primavera di Shodo Harada Roshi


Un vecchio contadino coglie un fiore ed è primavera nel mondo
La fonte di questa frase si trova nella Raccolta di Rinzai: “Il pino è verde per mille anni. Un vecchio contadino raccoglie un fiore ed è primavera nel mondo.” Il pino, anche nella stagione più fredda, conserva il suo intenso colore verde. Il suo colore è così persistente che lo chiamiamo sempreverde. Proprio perché rimane verde in tutte le stagioni, il pino viene usato come simbolo di ciò che non cambia. Ma anche se il suo colore sembra che non cambi, l’albero stesso cambia. E’ sempre in evoluzione e crescita; semplicemente non subisce il processo di caduta della foglie vecchie e di rinascita delle nuove, come fanno gli alberi decidui con il loro rinverdire stagionale.
Nei tempi antichi, i pini venivano piantati sui crinali delle montagne allo scopo di segnare le linee di confine. I rami robusti di questi vecchi alberi, vissuti così tanto, danno un senso di solennità e una sensazione di lunga durata e grande stabilità, anche se visti da lontano.
Questi vecchi pini, non è solo perché non darebbero buona legna che non vengono tagliati. Questi vecchi pini sono come persone anziane, che crescono in mezzo alle dure condizioni di quel che accade attorno a loro, come le situazioni problematiche di una vita impegnativa.
Le persone che sono vissute fino ad età avanzata dicono: “Non bisogna essere troppo preoccupati e infastiditi dalle cose, ma bisogna imparare a fidarsi.” Non preoccuparsi delle cose non significa non avere uno scopo, e nemmeno vivere con noncuranza e in maniera apatica. Queste persone hanno vissuto vite con precise demarcazioni, osservando con chiarezza e attenzione i cambiamenti naturali. Allo stesso modo, con i loro corpi e le loro azioni, hanno mostrato come vivere bene alle persone che li circondano.
Il Buddha disse nel Dhammapada:
Osservate questo:
Per le persone anziane quel che è più importante è una vita lunga, bellezza, gioia ed energia.
E’ importante mettere in evidenza le maniere corrette, un buon comportamento e vivere secondo la nostra mente naturale. Dobbiamo avere un profondo rispetto per chi ha una grande esperienza. Ma la bellezza, la gioia e l’energia sono altrettanto importanti quanto una vita lunga. Chi vive in questo modo verrà rispettato da molte persone. Una vita lunga, cosa che pressoché tutti vorrebbero avere, è qualcosa che è difficile pianificare e che non possiamo decidere di produrre. Tuttavia, coloro che vivono una lunga vita fanno sapere agli altri che vivere una lunga vita è possibile.
Dobbiamo anche prefiggerci di realizzare questi quattro valori dati dal Buddha. Il più importante è l’energia vitale. Anche se abbiamo competenze e abilità sociali e saggezza e siamo famosi e molto ricchi, per essere capaci di usare tutto ciò dobbiamo vivere una vita lunga. Chi ha vissuto per tanto tempo può dire, dalla prospettiva di un’età di novanta anni: “Questi cinquantenni, sessantenni, settantenni sono dei mocciosi. Solo quando si raggiungono gli ottanta anni la vita comincia realmente.” Un novantenne ha detto queste parole per incoraggiare i più giovani. Per lui chi ha cinquanta o sessanta anni è ancora un novellino acerbo. Solo dopo gli ottanta si comincia a maturare del tutto.
Tutti voi, se volete dire qualcosa sulla vita, mettetecela tutta, con la più profonda fede dell’uomo, per diventare almeno ottantenni. Sapendo che comincia dall’età di ottant’anni, non puoi perderti per qualcosa di più piccolo. Comincia dall’età di ottant’anni! Questo è il punto di vista di un ottantenne. Questo ci dà la forza di dire: “Non perderò tempo!” Questa è la forza e l’energia di cui parla il Buddha.
Il Buddha ha parlato anche della bellezza. Gli uomini invecchiando possono perdere la bellezza fisica, ma le persone più vecchie hanno una bellezza spirituale più grande. Ovviamente questa bellezza deriva non dal vivere ma dall’attraversare sfide, dal lasciare andare i desideri, e dal ringraziare per tutto ciò che dà la natura. Scegliamo di abbracciare la mente più grande del Buddha e di Dio e di sentire gratitudine per tutte le cose in quanto grazia di Buddha. Vediamo chiaramente che è da lì che viene tutto. Da quella incessante gratitudine e umiltà viene il profondo amore umano che abbraccia tutto e la compassione di chi ha vissuto molto tempo. Una persona così non conosce egoismo. Conosciamo questo sentimento di gratitudine semplicemente stando alla presenza di persone del genere. Vivendo senza pensieri estranei, queste persone funzionano grazie a quella chiarezza e virtù.
La loro gioia va insieme a questo genere di bellezza. Non possiamo diventare melanconici appena diventiamo vecchi. L’aver avuto così tanta esperienza dovrebbe portarci una grande gioia. Quando siamo in presenza di persone in difficoltà, dovremmo essere capaci di portare loro abbondanza di spirito e aiutarli a realizzare una tranquillità pacata e duratura. Quando guardiamo il viso di una persona anziana non abbiamo nemmeno bisogno che ascolti i nostri problemi; solo a starvi insieme ci sentiamo confortati. “Un vecchio contadino coglie un fiore ed è primavera nel mondo.”
La mente quieta di una persona anziana è come la primavera, e questo è lo stato mentale che ognuno vuole realizzare. Il Buddhismo è avere fiducia e credere nelle persone. Mostriamo rispetto per l’età avanzata e per la vita eterna, non uccidere se non ve n’è bisogno e non affrettarsi se non ve n’è bisogno. Se siamo puri e limpidi nei nostri pensieri e nelle nostre azioni, allora la nostra vita sarà quella di una persona di vera virtù e profondo carattere. Questa persona vivrà per molto tempo. Diventeremo sempre più luminosi e manifesti e la nostra forza del sentiero sarà sempre più chiara, poiché ormai niente ci sposterà di qua e di là. Questa è la bellezza, l’energia e la gioia.
Se non ci attaccheremo a niente, e non saremo più mossi di qua e di là da nulla, allora vedremo che questo corpo reale è il corpo del Buddha, e troveremo la primavera in tutto il mondo.



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